Alessandro Polcri

Pregare è come provare a contare 

gli aghi dei pini quando sai già 

che per ora il numero esatto

ti è precluso ma stai lo stesso 

collaborando con l’impossibile.

 *

Nel cielo non c’è il cielo è tutto 

un miraggio quando alzi lo sguardo

vedi niente e il serpente, che ti distrae

dalle nuvole combuste di raggi,

emana il sonno e la vista diretta

dell’aria ortogonale si perde,

sei un sasso, pietra pesante

lanciata nel ritmo della natura

cadi finché puoi coprire spazio

e tempo ti abbatti a terra di sbieco 

con ancora sulle pareti il fresco

che hai oltrepassato a stento

rotoli e ti smussi ferma scheggia

nemmeno la polvere cade verticale

 *

La pazienza necessita di essere affilata

e imparare ad attendere non solo è l’arte 

del cacciatore, ma già della preda inseguita

consapevole e almeno prudente

finché il nemico non si sia stancato.

Nella pazienza si raffina la vita.

 *

L’unica speranza che ha il lombrico 

di alzarsi dalla zolla è di finire 

in bocca alla pica colorata 

o sull’amo poco amorevole

del pescatore di trote. 

La conoscenza senza morte è stasi.

 *

Oblivio e preghiera sono la via.

Disamare ciò che amavi 

non riconoscendo più nulla

del passato. Imita il serpente

lascia a terra la scoglia spenta

rotolati nella sabbia d’oro del ritorno 

con nuova pelle e come fece 

Michelangelo nel Giudizio

mostra a tutti senza angoscia 

la floscia vana parvenza

che ti travestiva da servo inutile.

Alessandro Polcri received his Ph.D. in Italian Literature at Yale University and is Associate Professor of Italian at Fordham University, New York.  His research focuses on the literature of the XVth and XVIth centuries (in particular in Florence and Ferrara) and on Contemporary Italian Poetry. He is Co-Editor of IPR Italian Poetry Review (a Journal sponsored by The Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University, Fordham University, Centro Studi Sara Valesio, Università degli Studi di Firenze).

He published the poetry volume Bruciare l’acqua, prefazione di Alberto Bertoni, Firenze, Edizioni della Meridiana, 2008. The poems presented here are from his unpublished second book of poetry (Dove esiti esisti).